Il Reflusso e le emozioni “che tornano su”

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Il Reflusso e le emozioni “che tornano su”

reflusso

 

Il Reflusso Gastroesofageo: cos’è e come si manifesta

Il passaggio del cibo dall’esofago verso lo stomaco è regolato da uno sfintere (LES), la cui chiusura impedisce che il contenuto dello stomaco risalga nell’esofago. Quando ciò accade, l’acido cloridrico (ed in alcuni casi anche la bile) vengono a contatto con la mucosa dell’esofago provocandone l’infiammazione (esofagite), con possibile insorgenza di sintomi caratteristici come:
◾️ bruciori (pirosi)
◾️ rigurgito
◾️ dolore toracico
◾️ salivazione eccessiva
◾️ difagia
◾️ eruttazioni
◾️ tosse secca e stizzosa
◾️ asma
◾️ raucedine e abbassamento della voce
◾️ faringite e laringite
◾️
difficoltà a deglutire
◾️ nausea
◾️ vomito
◾️ gonfiore gastrico
◾️ singhiozzo

Il reflusso gastroesofageo, chiamato anche reflusso gastrico, consiste dunque in una nella risalita di una parte del contenuto gastrico acido verso l’esofago. Questo passaggio dallo stomaco all’esofago si verifica in modo involontario ed incosciente, senza compartecipazione della muscolatura gastrica e addominale.

Il reflusso gastroesofageo può essere considerato un fenomeno fisiologico naturale. La quantità di acido che risale nell’esofago, però, di solito dopo i pasti è limitata, e quindi non causa particolari problemi. Tuttavia, quando diviene troppo intenso e frequente provoca tutta una serie di disturbi al paziente, sconfinando nella malattia da reflusso gastroesofageo.

Il reflusso gastroesofageo può presentarsi  in modo continuativo durante la giornata oppure in modo intermittente. Ad esempio, il reflusso può verificarsi al risveglio, dopo i pasti e durante la notte o solo in posizione sdraiata e mentre ci si piega in avanti, ad esempio, mentre ci si allaccia le scarpe. È ovvio che questi sintomi incidano molto sulla qualità della vita, condizionando negativamente anche il riposo notturno.

Il Reflusso Gastroesofageo: le cause

Il reflusso può dipendere da diverse cause:
◾️ abitudini alimentari scorrette (assumere cibi grassi e fritti, coricarsi dopo aver consumato pasti abbondanti,)
◾️ uso eccessivo di alcol
◾️ anatomiche (chiusura incompleta dello sfintere esofageo, ernia iatale)
◾️ funzionali (secrezione gastrica eccessiva, prolungato ristagno di cibo nello stomaco)
◾️ farmacologiche (antidolorifici, antistaminici, calcio-antagonisti e altri)
◾️ psicosomatiche (stress, ansia, preoccupazioni eccessive)

Il reflusso è un disturbo molto frequente e si manifesta in particolare in età lavorativa influenzati da stati d’ansia e stress oltre che dallo stile di vita e dall’alimentazione. E’ stato dimostrato in una ricerca che il rischio di reflusso è significativamente maggiore nei soggetti affetti da disturbi d’ansia e/o depressione, tendendo a sviluppare uno stato di ipervigilanza come risposta agli eventi stressanti

La forte componente psicosomatica dell’esofagite da reflusso è stata dimostrata in una ricerca norvegese condotta su 3.153 pazienti affetti da sintomi da reflusso versus 40.210 soggetti senza sintomi. Il rischio di reflusso è risultato significativamente aumentato nei soggetti affetti da disturbi d’ansia, in quelli depressi e nei soggetti sia ansiosi che depressi rispetto ai soggetti non ansiosi/depressi. I risultati dello studio portano alla conclusione che ansia e depressione correlano fortemente con i sintomi del disturbo.

I pazienti con sintomi tipici del disturbo e maggiore sofferenza psicologica, tendono a sviluppare uno stato di ipervigilanza che a lungo andare può stabilizzarsi come risposta agli eventi stressanti in modo scarsamente adattivo.

Il reflusso, in un ottica psicosomatica che non esclude l’ambito medico, può essere visto come la paura di affrontare una situazione nuova, oppure come la tendenza a ritornare sui propri passi, preferendo continuare a percorrere il percorso noto, magari meno soddisfacente, ma pur sempre conosciuto.

può essere considerato anche come l’incapacità a sostenere situazioni stressanti o a digerire determinati eventi ed emozioni. Nasconde un’aggressività repressa che rimane latente per l’incapacità del soggetto che ne soffre di manifestare verso l’esterno le proprie insoddisfazioni nei confronti di situazioni “non digerite”.

Il voler tenere tutto sotto controllo, alimenta la condizione di costrizione, di tensione, di stress e rabbia. Quest’ultima è trattenuta, non ha via di fuga, tenta di uscire ma è rimandata indietro, esplode e avvampa all’interno, causando bruciore.

In questi casi (quasi prettamente psicosomatici) è importante chiedersi quando si manifesta il disturbo (dopo discussioni, scelte ecc) e non pensare dunque che accada semplicemente mangiando un cibo pesante e difficile da digerire. Pensiamo che quando il reflusso si affaccia, ci sia una parte di noi che ci svuole trasmettere un messaggio.

 

I TRATTAMENTI PER IL REFLUSSO

La terapia iniziale per il reflusso gastroesofageo si basa su:

🟢  indagine e analisi mediche gastroenterologhe

🟢  adeguata educazione alimentare e dello stile di vita, volta a ridurre il peso corporeo ed evitando il fumo e gli alimenti che potrebbero peggiorare l’acidità come cioccolata, menta, caffè, alcolici, pomodoro, agrumi.

🟢 Si consiglia di evitare di coricarsi subito dopo i pasti, soprattutto quando pesanti o abbondanti (sarebbe necessario attendere almeno 3 ore) e di consumare un pasto leggero la sera.

🟢 Il trattamento farmacologico può prevedere la somministrazione di farmaci procinetici che accelerano il tempo di svuotamento dello stomaco, di protettori della mucosa esofagea e di farmaci che riducono l’acidità delle secrezioni gastriche.

🟢  La psicoterapia è utile quando il reflusso è la conseguenza di un periodo di forte stress, è opportuno un percorso di psicoterapia necessario a superare le cause stressogene del disturbo. Il supporto psicologico è fondamentale per aiutare la persona ad esternare i vissuti inespressi e per capire le motivazioni della rabbia trattenuta e di quel rospo che non si riesce a buttare giù.

🟢 Il trattamento osteopatico è particolarmente utile in quanto lavora sul riequilibrio di alcune strutture in disfunzione, quali:
🔸 I segmenti vertebrali che innervano esofago e stomaco
🔸 Riequilibrio del rapporto pressorio tra i vari diaframmi corporei
🔸 Base del cranio e rapporti tra occipite-atlante-epistrofeo
🔸 Strutture viscerali (stomaco, esofago, duodeno, esofago, ecc…)

 


Guarda la mia video intervista nel programma Tv “Una Mela al Giorno” in onda sul canale 264 Cusano Italia Tv condotto da Roberta Sias.

In questa puntata nella prima parte parliamo di “Reflusso Gastroesofageo ed emozioni”

 

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Dr.ssa Sara Negrosini

Psicologa - Psicosessuologa - Psicoterapeuta Umanistica Bioenergetica VicePresidente e Tesoriere Associazione MinD – Mettersi in Discussione. Coordinatrice e Docente Master di II livello presso Università telematica Niccolò Cusano in “Psicologia del Comportamento Alimentare” e “Psicosessuologia”.