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Dr.ssa Sara Negrosini

Psicologa – Psicosessuologa – Psicoterapeuta

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dolore durante il rapporto
AUTHOR : Dr.ssa Sara Negrosini
DATE POSTED : 21/11/2020
CATEGORIES : Blog Psicologia Sessuologia

Quando si sente dolore durante il rapporto

dolore durante il rapporto

QUANDO LA DONNA PROVA DOLORE DURANTE IL RAPPORTO

Molte donne sperimentano una sensazione di dolore durante il rapporto con il loro partner. Ciò crea diverse conseguenze al benessere della coppia che spesso si ritrova a non poter avere rapporti sessuali completi o a non averne affatto.
Il disturbo da dolore sessuale può colpire sia uomini che donne, nonostante si registri una più alta frequenza nel genere femminile.
Il dolore ai genitali può essere persistente e/o ricorrente presentandosi prima, durante o subito dopo un rapporto sessuale.
Può essere percepito in zone differenti: basso ventre, in profondità  in vagina, all’ingresso della vagina, nell’area vulvare, nella zona perineale. Può manifestarsi sotto forma di fitte, bruciore, prurito o altro.
Ciò comporta:
🔺 Incapacità di avere una penetrazione vaginale;
🔺 Marcato dolore pelvico e vaginale durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale;
🔺 Marcata paura e ansia per la penetrazione vaginale o per il dolore pelvico e vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale;
🔺 Marcata tensione e indurimento dei muscoli pelvici durante i tentativi di penetrazione vaginale.
🔺 Problemi e crisi di coppia

I VARI TIPI DI DOLORE DURANTE IL RAPPORTO

Nel DSM 5, attuale manuale diagnostico per psicologi, psicoterapeuti e psichiatri, si parla di disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione, includendo al suo interno quelli che precedentemente venivano distinti in dispareunia e vaginismo (spesso coesistenti e difficili da distinguere).
In questi casi è importante riuscire a fare una “mappatura del dolore” (dove lo si prova e con quale intensità e caratteristiche).
Intesi in senso più ampio e specifico, i disturbi da dolore sessuale vengono classificati in:

◾️DISPAREUNIA

Dolore fisico percepito durante il rapporto o immediatamente dopo, non spiegabile totalmente con una causa medica e non dovuto a significative contrazioni muscolari come nel vaginismo. Il dolore può essere localizzato superficialmente o in profondità e percepito solo durante il rapporto.
Cause fisiologiche:
🔺 post interventi chirurgici
🔺 post parto
🔺 endometriosi
🔺 infezioni genitali
🔺 atrofia conseguente alla menopausa
🔺 carenza di estrogeni durante il periodo dell’allattamento
🔺 traumi derivanti da fratture o contusioni pelviche
🔺 uso di alcuni farmaci antidepressivi e antipsicotici
Fattori psicologici:
🔺 ansia elevata
🔺 marcata tendenza all’ipercontrollo
🔺 difficoltà relazionali
🔺 traumi precedenti

Il momento d’insorgenza del dolore è indispensabile per classificare la dispareunia: si parla, infatti, di dispareunia primaria quando il dolore durante la penetrazione si presenta sin dall’inizio della vita sessuale, e di dispareunia acquisita quando il disturbo si manifesta dopo alcuni anni.
Per classificare la dispareunia, si devono tenere in considerazione altri parametri:

🔺 Stress: condizione che accompagna spesso la dispareunia e che ostacola la vita di coppia. Spesso alti livelli di stress sono presenti nelle donne che lamentano dispareunia, in quanto la difficoltà o l’impossibilità di consumare il rapporto è spesso motivo di angosce e preoccupazioni che si riflettono nello stress.
🔺 Correlazione sintomo e contesto: si distinguono dispareunia situazionale (dolore percepito solo in alcune situazioni e con intensità differenti; la donna percepisce dolore in base al partner ed in base all’ambiente) e dispareunia generalizzata (il dolore avvertito si presenta in tutti i rapporti).
🔺 Natura della causa di fondo: in base alle cause di fondo (di origine psicogena, organica, mista o sconosciuta) si può indirizzare al professionista più appropriato per la paziente.
🔺 Localizzazione del dolore (superficiale, medio-vaginale e profonda) è necessaria per distinguere tre tipologie diverse di dispareunia, che prevedono un intensità di dolore variabile in base alla zona più sensibile

◾️ VAGINISMO

Contrazione involontaria dei muscoli vaginali che impedisce o rende difficile il rapporto, nonostante la donna senta il desiderio di avere un rapporto sessuale.
Molte donne che soffrono di questo disturbo presentano:
🔺 personalità fobica
🔺 tendenza all’ipercontrollo
🔺 poca familiarità con l’anatomia dei propri organi genitali
🔺 sensi di colpa
🔺 paura degli uomini
🔺 forte conflittualità col partner
🔺 paura di lasciarsi andare

L’anomalia causa notevole disagio o difficoltà interpersonali e non è attribuibile ad un altro disturbo né è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una condizione medica generale. In alcune donne anche soltanto l’idea della penetrazione può causare spasmo muscolare.

Si distingue il vaginismo primario (esclude la possibilità di qualsiasi forma di penetrazione) dal vaginismo secondario (possono tollerare certi tipi di penetrazione, come le dita, un tampone o lo speculum, ma che provano forte tensione ad un tentativo di penetrazione da parte del pene o sue riproduzioni)

◾️ VULVODINIA O VESTIBOLITE VULVARE

Presenza di dolore del vestibolo anche in assenza di rapporti, percepito come sensazione di bruciore o di spilli che pungono; il dolore può irradiarsi anche al resto delle pelvi e accompagnarsi a dolore del clitoride e ipersensibilità al contatto.
In casi gravi possono essere presenti dolori intensi anche con indumenti intimi o con contatto con una sedia.
Si tratta di un disturbo molto frequente ma poco conosciuto e studiato.
Le donne con vulvodinia presentano spesso molta tensione muscolare in tutto il corpo.
Il dolore può essere spontaneo oppure provocato da un contatto (rapporto sessuale, indumenti stretti, assorbenti, etc.) o da banali movimenti come sedersi o accavallare le gambe. Molto spesso è presente in modo continuativo, accompagnando la donna per l’intera giornata. La vulvodinia colpisce dalla adolescenza alla menopausa.

Il disturbo può avere molte cause spesso tra loro interagenti, il che contribuisce ad aggravare la sintomatologia. La paziente riferisce l’esordio dei disturbi in seguito a ripetute infezioni da candida o in seguito a traumi fisici (episiotomia, biopsia, elettrocauterizzazione); talora, in seguito a rapporti sessuali non desiderati, dolorosi e in assenza di lubrificazione, o dopo un trauma psicologico.

Anche alcuni stili comportamentali quali indossare pantaloni e biancheria intima troppo stretti; attività sportive microtraumatizzanti (bicicletta, cyclette, spinning, equitazione), uso eccessivo di detergenti intimi; sostanze chimiche presenti in medicinali a uso topico spalmati in loco, spesso prescritti proprio per combattere il bruciore (ad esempio, cortisonici, creme lenitive o lubrificanti vaginali). In questa situazione sono coinvolti e sollecitati diversi sistemi: immunitario, muscolare, vascolare e nervoso. Il meccanismo più spesso chiamato in causa nella cronicizzazione del dolore/bruciore è la iperattività dei mastociti, cellule deputate alla difesa immunitaria che intervengono nelle reazioni allergiche e nell’infiammazione acuta.

Questi i sintomi caratteristici della vulvodinia:

🔺 dolore e bruciore vulvare spontaneo o conseguente al contatto con gli indumenti; il disturbo è riferito prevalentemente nella zona vestibolare ma può estendersi all’intera area, interessando l’ano e la zona uretrale, con senso di peso sovrapubico e fatica e bruciore ad orinare;
🔺 intorpidimento e gonfiore
🔺forte dolore al tatto e nei tentativi di penetrazione vaginale
🔺 conseguenza della dispareunia
🔺 senso continuo di disagio, ansia e depressione

COME TRATTARE IL DOLORE DURANTE IL RAPPORTO

La prima cosa da fare, quando una donna prova con frequenza dolore durante un rapporto sessuale, è contattare un medico così da escludere, in primis, motivazioni ginecologiche/mediche come nel caso della vulvodinia o vestibolite vulvare o di alcuni tipi di dispareunia.  In questi casi è opportuna una visita ginecologica specializzata accompagnata magari da un percorso di sostegno psicologico e una serie di trattamenti osteopatici per allentare le rigidità muscolari. I fattori scatenanti di tipo biologico che influiscono sul disturbo possono avere natura infettiva, ormonale, iatrogena (provocata da farmaci), vascolare, muscolare e connettiva. Le infezioni vaginali, come per esempio la candidosi, potrebbero incidere moltissimo sul dolore alla penetrazione: la Candida, oltre a provocare dispareunia, provoca una nota diminuzione della libido e dell’eccitazione che si riflette, talvolta, anche nel partner.

Escluse le principali condizioni mediche/ginecologiche, se siamo in presenza di problemi legati a fattori psicologici e alla risposta sessuale (come nel vaginismo e in alcuni tipi di dispareunia) è opportuno (successivamente a una visita ginecologica) intraprendere un percorso psicoterapeutico sia quando il problema è connesso alla dimensione relazionale di coppia, sia quando il disagio è individuale, legato a problematiche di tipo ansioso, a difficoltà  nel rapporto con la propria dimensione corporea ed emotiva, o a stereotipi e pregiudizi sulla sessualità  e sull’intimità  con l’altro. In alcuni casi, infatti, può essere indicata una terapia di coppia.

I principali motivi di insorgenza di dolore dovuto a fattori psicologici possono essere i seguenti:

  • Stati d’animo quali la paura, il senso di colpa, la vergogna e l’imbarazzo, emozioni che non permettono alla donna di potersi rilassare e, pertanto, di eccitarsi così da evitare il dolore
  • Stress e la stanchezza possono influenzare il desiderio di avere rapporti sessuali
  • Partner con problemi sessuali: un esempio è quando l’uomo sta assumendo farmaci per la disfunzione erettile  ritardando così l’orgasmo che, alla lunga, genera rapporti dolorosi
  • Tabù, convinzioni erronee e inibizioni educative
  • Pregresse violenze o molestie sessuali e relativi stimoli negativi associati alla sessualità e, in particolare, alla penetrazione
  • Paura della gravidanza e del parto
  • Problemi relazionali:  diminuzione della libido, marcata insoddisfazione sessuale, difficoltà comunicative, aggressività ecc

L’esperienza clinica invita a soffermarci sul ruolo del partner all’interno della coppia che presenta problemi di vaginismo. I lunghi anni che in genere trascorrono dall’insorgenza del sintomo alla richiesta di una consulenza specifica, fanno riflettere su una sorta di complicità che si instaura nella relazione di coppia. Diversi studi hanno infatti riscontrato delle caratteristiche psicologiche nel partner della donna che presenta questo disturbo. Il partner della donna risulta essere in genere poco interessato/a alla sessualità , inoffensivo/a, nel senso che non mette in discussione il sintomo della compagna attraverso delle richieste pressanti, e spesso portatore egli stesso di una difficoltà sessuale che viene occultato dal vaginismo della donna.

 


 

Guarda la mia video intervista nel programma Tv “Una Mela al Giorno” in onda sul canale 264 Cusano Italia Tv condotto da Roberta Sias.

In questa puntata parliamo di “Dolore durante il rapporto”!


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    🎥 PsicoFlix 📺 Serie Tv e Psicologia Le #emo 🎥 PsicoFlix 📺 Serie Tv e Psicologia

Le #emozioni che comunemente definiamo negative (come #tristezza, #rabbia, #delusione, #sofferenza, #paura ecc.) non possono essere evitate. 
Fanno parte della nostra vita e anzi sono fondamentali per crescere ed evolvere personalmente e nelle relazioni. 
Vivere queste emozioni significa comprendere se stessi meglio e più in profondità; significa sapere riconoscere cosa ci fa male e scegliere ciò che invece ci fa stare bene. È una grande opportunità di cambiamento!

Come dice Lagertha in “Vikings” il segreto è come si affrontano queste emozioni e quanto siamo in grado di sopportare le nostre verità personali. 

Non è facile ma è l’unico modo per conoscersi totalmente! 

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    Il #Diaframma è lo snodo fondamentale, territorio Il #Diaframma è lo snodo fondamentale, territorio di scambio ma anche luogo di quiete, spazio nel quale le informazioni per un istante si fermano e s’incontrano.
Territorio di passaggio dell'orifizio aortico, esofageo e della vena cava inferiore che drena il sangue per convogliarlo nell’atrio destro del cuore. 
E' attraversato dai due nervi vaghi e quindi dal sistema #neurovegetativo. 
Una forte tensione diaframmatica può causare irritazione del nervo vago il quale:
🔹è responsabile della frequenza cardiaca
🔹regola il movimento peristaltico
🔹viene influenzato da una eccessiva respirazione o apnea
🔹possiede dei recettori sensitivi a livello diaframmatico, i quali fanno si che venga costantemente informato di quanto sta accadendo nel #corpo a livello meccanico (digestione, battito cardiaco, respirazione..) ma anche a livello #emotivo

Nelle situazioni di forte #stress si manifesta una respirazione più elevata, come se a lavorare fosse solo la parte alta del torace ed il muscolo del diaframma va in spasmo, generando una respirazione molto corta e veloce (#iperventilazione) fino ad arrivare all’attacco di panico. Il fenomeno dell’iperventilazione è caratterizzato da una forte necessità di inalare aria: si ha la sensazione di non avere abbastanza aria nei polmoni e di conseguenza si inizia a respirare in maniera sempre più veloce, superficiale, caotica e affannosa al fine di colmare questa presunta mancanza

✅ L’#Osteopatia, attraverso un ragionamento teso alla identificazione causale della disfunzione ed avvalendosi dei tanti rapporti che il nervo vago e il diaframma contraggono con altre strutture anatomiche, può essere di grande aiuto nella gestione degli attacchi di panico
✅ La #psicoterapia #bioenergetica aiuta attraverso una maggiore consapevolezza corporea ed emotiva e una corretta respirazione diaframmatica per riuscire a ridurre i livelli di ansia e stress e aumentare l’equilibrio mente e corpo
    💌 Conoscere i genitori e gli amici del partner 💌 Conoscere i genitori e gli amici del partner può essere più difficile di quanto si pensi.
Tante sono le paure che possono nascere:
E se non gli piacessi? Faranno paragoni con il suo/a ex? Mi accetteranno?

Il motivo per cui si teme la conoscenza degli amici e dei genitori del partner è la #paura del #giudizio. 

Essere amati ed accettati da chi ci circonda è uno dei nostri bisogni umani essenziali. Tale bisogno è così importante che una delle paure più diffuse è proprio la paura del giudizio degli altri. Temiamo di non venire accettati per via del nostro aspetto fisico, delle nostre origini, del nostro livello di educazione, del nostro lavoro, della nostra età, etc.

Le dinamiche di #coppia possono essere influenzate in tal senso dall’esterno: succede che familiari e/o amici diano consigli convinti di aiutare, finendo per invadere lo spazio della coppia. Un componente della coppia potrebbe essere facilmente influenzabile dalle opinioni altrui, e il partner potrebbe di conseguenza sentirsi escluso e sminuito.
Quando a intromettersi nelle dinamiche della coppia sono figure significative come i #genitori, può essere complicato per i partner trovare un equilibrio tra indipendenza e legame con la famiglia d’origine.

Quando sono invece gli amici a “mettere bocca” nelle questioni di coppia, le cose si complicano ancor di più. Gli amici sono la famiglia che ci scegliamo, sono importanti nella nostra vita e le loro opinioni influenzano il nostro giudizio. Il timore è che se non condividono le scelte di amore del loro amico, questo potrebbe ledere il rapporto.

Di fondo a queste paure ci può essere un problema di bassa #autostima della persona che non si sente mai abbastanza e mai adatto/a.

Altre volte invece, parenti ed amici invadono troppo il campo della coppia e fanno ostruzionismo al partner. Questo risulta ovviamente molto controproducente in quanto non permette una giusta comunicazione e si rischia di rovinare i rapporti sia di coppia, sia di amicizia che familiari.

Le scelte d’amore altrui non sono discutibili ma possono essere spunto per un giusto confronto tra le parti.
La coppia che si isola non è quasi mai una coppia duratura.
#amore #relazioni #love
    🎥 PsicoFlix 📺 Serie Tv e Psicologia È diff 🎥 PsicoFlix 📺 Serie Tv e Psicologia

È difficile indicare delle chiare differenze tra #bevitore adeguato (o bevitore sociale) e bevitore problematico:

🍻IL BEVITORE #SOCIALE

✅ Beve prevalentemente ai pasti
✅ Assume una quantità di alcol giornaliera limitata
✅ Non presenta alterazioni del comportamento
✅ Non presenta danni fisici

🥃 IL BEVITORE #PROBLEMATICO 

Usa l'#alcol principalmente per sfruttare gli effetti farmacologici che la sostanza può inizialmente produrre (effetti #antidepressivi, #sedativi, #ipnoinducenti). 
Possiamo distinguerne due categorie:

⭕️ #ABUSATORE
* Può bere quotidianamente o saltuariamente un quantitativo di alcol superiore alle dosi sopra indicate
* Beve anche fuori pasto
* Può presentare patologie alcol correlate
* Può presentare modificazioni del comportamento
La condizione di abusatore è comunque da considerare a rischio per lo sviluppo successivo di #alcoldipendenza

⭕️ #ALCOLDIPENDENTE
* non riesce più a controllare la propria assunzione alcolica
* prova un desiderio irrefrenabile di bere (#craving), fino alla #dipendenza (incapacità di smettere di bere o di ridurre le quantità assunte)
* presenta tolleranza (necessità di aumentare le quantità di alcol per ottenere gli stessi effetti)
* presenta sintomi astinenziali (quando interrompe o diminuisce l’assunzione di alcol)
* può presentare patologie alcol-correlate (link Alcol e salute)

Semplificando come Frank Gallagher nella serie “Shameless”: esiste bevitore buono e bevitore cattivo. Tutto dipende dall’approccio all’alcol che, come tutte le sostanze, tira fuori quello che abbiamo dentro in quel periodo della nostra vita.

🖊 Sara Negrosini
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 #serietv #primevideo #netflix #shameless #gallagher #frankgallagher #fionagallagher
 #saranegrosini #psicologa #pensieri  #citazioni #citazionifilm #citazioniserietv #frasedelgiorno #psicologia  #series #actor
    La #dipendenza da #smartphone si manifesta con la La #dipendenza da #smartphone si manifesta con la ricerca del contatto continuo ed esasperato con il #cellulare. Non si riesce più a fare a meno di una connessione #internet e di un #telefono.
La #nomofobia è la paura di essere #disconnessi che può portare a vissuti di #ansia e #depressione, #malessere, #irrequietezza, esplosioni di #rabbia con #aggressività.
I sintomi di tale dipendenza sono:
🔺 Uso continuo e di molte ore del telefono 
🔺 Avere sempre con sé uno o più dispositivi ed il caricabatterie, per evitare di restare senza batteria o senza credito 
🔺 Vissuti di ansia, rabbia e nervosismo al solo pensiero di perdere il proprio portatile o cellulare o che non siano utilizzabili
🔺 Monitoraggio costante dello schermo del telefono, per vedere se sono stati ricevuti messaggi o chiamate o per controllare se il telefono è scarico
🔺 Mantenere il telefono cellulare acceso 24 ore al giorno
🔺 Difficoltà relazionali 

A livello muscolo scheletrico le conseguenze di questa dipendenza creano una sofferenza a livello scheletrico e delle strutture associate (muscoli, legamenti, nervi, fascia, ecc.). Il rachide cervicale assume una posizione non naturale e si incurva verso il basso per guardare lo schermo del dispositivo mobile, generalmente con un angolo di 60 gradi, che si stima, generi un peso di circa 27 kg sulla colonna vertebrale

L’abuso dello smartphone e dei social network può portare all’isolamento, sviluppando insicurezze relazionali, paura del rifiuto e/o di sentirsi inadeguati. 
Si possono sperimentare effetti fisici collaterali simili all’attacco di panico come mancanza di respiro, vertigini, tremori, sudorazione, battito cardiaco accelerato...

CONSIGLI:
🔹 Trattamento #Osteopatico per ristabilire le condizioni ottimali dell’organismo, riprogrammando una corretta postura, una corretta fisiologia e funzionamento ottimale dell’intero organismo
🔹 Percorso #Psicoterapico per approfondire le motivazioni che portano alla dipendenza e per meglio gestire i vissuti di ansia conseguenti. E’ consigliabile anche una terapia di gruppo per lavorare sulle eventuali difficoltà relazionali reali e non virtuali
@associazione_mind 
@studio_olistico_roma
    💌 #Tradire significa letteralmente “violare, 💌 #Tradire significa letteralmente “violare, venire meno a un patto”, come il patto tra due persone che decidono di diventare #coppia #monogama (ciò non vale per i poliamorosi e le coppie aperte).
Durante il rapporto di coppia può accadere che uno dei due tradisca il partner. Ciò testimonia che i #bisogni personali vincono su quelli di coppia. 
Molti possono essere i “motivi” che spingono le persone a tradire, tra questi abbiamo:
🔴 per #noia: dopo la fase dell’innamoramento si passa a quella dell’amore maturo e il compagno/a viene visto in maniera differente, più distaccata
🔴 per fuggire dalla realtà e dai #problemi di coppia
🔴 per fuggire dalle responsabilità di coppia
🔴 per paura della stabilità di coppia 
🔴 perché ci si innamora di qualcun altro
🔴 per insoddisfazione sessuale
🔴 per paura dell’intimità: per molti, la connessione intima, profonda e duratura, è intollerabile
🔴 per #vendetta: il tradimento è usato come uno strumento per ferire o pareggiare i conti
🔴 per avere un motivo per terminare la relazione

Il tradimento di per se manifesta un #disagio, una mancanza, un bisogno non soddisfatto da parte del partner.
Si tende a fuggire dai problemi di coppia, a nascondere la verità dei fatti, è più semplice costruire un rapporto ex-novo con l’amante che provare a rinvigorire il rapporto di coppia.
Quando c’è un tradimento nella coppia la scelta è individuale, ma i motivi vanno sempre ricercati all’interno della coppia.

Il tradimento significa azzerare la #fiducia che il partner aveva riposto nell’altro, fiducia molto difficile da ricostruire.
Il tradimento è un inganno a tutti gli effetti, si inganna se stessi e si inganna il partner perché non si accetta di dover risolvere le problematiche alla base. È un puro depistaggio! 

A volte essere traditi può rappresentare invece un nuovo inizio. E’ un momento di crescita, si diventa consapevoli del fatto che la propria esistenza all’interno della coppia era stata sminuita e si riaccende la voglia di riprendersi in mano la propria vita e di rimettersi in gioco.

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    DR.SSA SARA NEGROSINI

    Psicologa e Psicosessuologa, Psicoterapeuta ad approccio Umanistico e Bioenergetico
    Terapia e meditazioni guidate con visore VR

    Co-Founder, VicePresidente e Tesoriere  Associazione MinD – Mettersi in Discussione www.associazionemind.it

    Docente Master I e II livello. Università telematica Niccolò Cusano.

     

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    L’intervista su CUSANO TV ITALIA – UNA MELA AL GIORNO. Parliamo di BIOENERGETICA

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    https://www.youtube.com/watch?v=kKKT29PEZWU&t=70s

    MEDITAZIONE DEL RESPIRO – IL BODY SCAN

    https://www.youtube.com/watch?v=XzGv-RfD9C8&t=13s

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