Quando si sente dolore durante il rapporto

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Quando si sente dolore durante il rapporto

dolore durante il rapporto

QUANDO LA DONNA PROVA DOLORE DURANTE IL RAPPORTO

Molte donne sperimentano una sensazione di dolore durante il rapporto con il loro partner. Ciò crea diverse conseguenze al benessere della coppia che spesso si ritrova a non poter avere rapporti sessuali completi o a non averne affatto.
Il disturbo da dolore sessuale può colpire sia uomini che donne, nonostante si registri una più alta frequenza nel genere femminile.
Il dolore ai genitali può essere persistente e/o ricorrente presentandosi prima, durante o subito dopo un rapporto sessuale.
Può essere percepito in zone differenti: basso ventre, in profondità  in vagina, all’ingresso della vagina, nell’area vulvare, nella zona perineale. Può manifestarsi sotto forma di fitte, bruciore, prurito o altro.
Ciò comporta:
🔺 Incapacità di avere una penetrazione vaginale;
🔺 Marcato dolore pelvico e vaginale durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale;
🔺 Marcata paura e ansia per la penetrazione vaginale o per il dolore pelvico e vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale;
🔺 Marcata tensione e indurimento dei muscoli pelvici durante i tentativi di penetrazione vaginale.
🔺 Problemi e crisi di coppia

I VARI TIPI DI DOLORE DURANTE IL RAPPORTO

Nel DSM 5, attuale manuale diagnostico per psicologi, psicoterapeuti e psichiatri, si parla di disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione, includendo al suo interno quelli che precedentemente venivano distinti in dispareunia e vaginismo (spesso coesistenti e difficili da distinguere).
In questi casi è importante riuscire a fare una “mappatura del dolore” (dove lo si prova e con quale intensità e caratteristiche).
Intesi in senso più ampio e specifico, i disturbi da dolore sessuale vengono classificati in:

◾️DISPAREUNIA

Dolore fisico percepito durante il rapporto o immediatamente dopo, non spiegabile totalmente con una causa medica e non dovuto a significative contrazioni muscolari come nel vaginismo. Il dolore può essere localizzato superficialmente o in profondità e percepito solo durante il rapporto.
Cause fisiologiche:
🔺 post interventi chirurgici
🔺 post parto
🔺 endometriosi
🔺 infezioni genitali
🔺 atrofia conseguente alla menopausa
🔺 carenza di estrogeni durante il periodo dell’allattamento
🔺 traumi derivanti da fratture o contusioni pelviche
🔺 uso di alcuni farmaci antidepressivi e antipsicotici
Fattori psicologici:
🔺 ansia elevata
🔺 marcata tendenza all’ipercontrollo
🔺 difficoltà relazionali
🔺 traumi precedenti

Il momento d’insorgenza del dolore è indispensabile per classificare la dispareunia: si parla, infatti, di dispareunia primaria quando il dolore durante la penetrazione si presenta sin dall’inizio della vita sessuale, e di dispareunia acquisita quando il disturbo si manifesta dopo alcuni anni.
Per classificare la dispareunia, si devono tenere in considerazione altri parametri:

🔺 Stress: condizione che accompagna spesso la dispareunia e che ostacola la vita di coppia. Spesso alti livelli di stress sono presenti nelle donne che lamentano dispareunia, in quanto la difficoltà o l’impossibilità di consumare il rapporto è spesso motivo di angosce e preoccupazioni che si riflettono nello stress.
🔺 Correlazione sintomo e contesto: si distinguono dispareunia situazionale (dolore percepito solo in alcune situazioni e con intensità differenti; la donna percepisce dolore in base al partner ed in base all’ambiente) e dispareunia generalizzata (il dolore avvertito si presenta in tutti i rapporti).
🔺 Natura della causa di fondo: in base alle cause di fondo (di origine psicogena, organica, mista o sconosciuta) si può indirizzare al professionista più appropriato per la paziente.
🔺 Localizzazione del dolore (superficiale, medio-vaginale e profonda) è necessaria per distinguere tre tipologie diverse di dispareunia, che prevedono un intensità di dolore variabile in base alla zona più sensibile

◾️ VAGINISMO

Contrazione involontaria dei muscoli vaginali che impedisce o rende difficile il rapporto, nonostante la donna senta il desiderio di avere un rapporto sessuale.
Molte donne che soffrono di questo disturbo presentano:
🔺 personalità fobica
🔺 tendenza all’ipercontrollo
🔺 poca familiarità con l’anatomia dei propri organi genitali
🔺 sensi di colpa
🔺 paura degli uomini
🔺 forte conflittualità col partner
🔺 paura di lasciarsi andare

L’anomalia causa notevole disagio o difficoltà interpersonali e non è attribuibile ad un altro disturbo né è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una condizione medica generale. In alcune donne anche soltanto l’idea della penetrazione può causare spasmo muscolare.

Si distingue il vaginismo primario (esclude la possibilità di qualsiasi forma di penetrazione) dal vaginismo secondario (possono tollerare certi tipi di penetrazione, come le dita, un tampone o lo speculum, ma che provano forte tensione ad un tentativo di penetrazione da parte del pene o sue riproduzioni)

◾️ VULVODINIA O VESTIBOLITE VULVARE

Presenza di dolore del vestibolo anche in assenza di rapporti, percepito come sensazione di bruciore o di spilli che pungono; il dolore può irradiarsi anche al resto delle pelvi e accompagnarsi a dolore del clitoride e ipersensibilità al contatto.
In casi gravi possono essere presenti dolori intensi anche con indumenti intimi o con contatto con una sedia.
Si tratta di un disturbo molto frequente ma poco conosciuto e studiato.
Le donne con vulvodinia presentano spesso molta tensione muscolare in tutto il corpo.
Il dolore può essere spontaneo oppure provocato da un contatto (rapporto sessuale, indumenti stretti, assorbenti, etc.) o da banali movimenti come sedersi o accavallare le gambe. Molto spesso è presente in modo continuativo, accompagnando la donna per l’intera giornata. La vulvodinia colpisce dalla adolescenza alla menopausa.

Il disturbo può avere molte cause spesso tra loro interagenti, il che contribuisce ad aggravare la sintomatologia. La paziente riferisce l’esordio dei disturbi in seguito a ripetute infezioni da candida o in seguito a traumi fisici (episiotomia, biopsia, elettrocauterizzazione); talora, in seguito a rapporti sessuali non desiderati, dolorosi e in assenza di lubrificazione, o dopo un trauma psicologico.

Anche alcuni stili comportamentali quali indossare pantaloni e biancheria intima troppo stretti; attività sportive microtraumatizzanti (bicicletta, cyclette, spinning, equitazione), uso eccessivo di detergenti intimi; sostanze chimiche presenti in medicinali a uso topico spalmati in loco, spesso prescritti proprio per combattere il bruciore (ad esempio, cortisonici, creme lenitive o lubrificanti vaginali). In questa situazione sono coinvolti e sollecitati diversi sistemi: immunitario, muscolare, vascolare e nervoso. Il meccanismo più spesso chiamato in causa nella cronicizzazione del dolore/bruciore è la iperattività dei mastociti, cellule deputate alla difesa immunitaria che intervengono nelle reazioni allergiche e nell’infiammazione acuta.

Questi i sintomi caratteristici della vulvodinia:

🔺 dolore e bruciore vulvare spontaneo o conseguente al contatto con gli indumenti; il disturbo è riferito prevalentemente nella zona vestibolare ma può estendersi all’intera area, interessando l’ano e la zona uretrale, con senso di peso sovrapubico e fatica e bruciore ad orinare;
🔺 intorpidimento e gonfiore
🔺forte dolore al tatto e nei tentativi di penetrazione vaginale
🔺 conseguenza della dispareunia
🔺 senso continuo di disagio, ansia e depressione

COME TRATTARE IL DOLORE DURANTE IL RAPPORTO

La prima cosa da fare, quando una donna prova con frequenza dolore durante un rapporto sessuale, è contattare un medico così da escludere, in primis, motivazioni ginecologiche/mediche come nel caso della vulvodinia o vestibolite vulvare o di alcuni tipi di dispareunia.  In questi casi è opportuna una visita ginecologica specializzata accompagnata magari da un percorso di sostegno psicologico e una serie di trattamenti osteopatici per allentare le rigidità muscolari. I fattori scatenanti di tipo biologico che influiscono sul disturbo possono avere natura infettiva, ormonale, iatrogena (provocata da farmaci), vascolare, muscolare e connettiva. Le infezioni vaginali, come per esempio la candidosi, potrebbero incidere moltissimo sul dolore alla penetrazione: la Candida, oltre a provocare dispareunia, provoca una nota diminuzione della libido e dell’eccitazione che si riflette, talvolta, anche nel partner.

Escluse le principali condizioni mediche/ginecologiche, se siamo in presenza di problemi legati a fattori psicologici e alla risposta sessuale (come nel vaginismo e in alcuni tipi di dispareunia) è opportuno (successivamente a una visita ginecologica) intraprendere un percorso psicoterapeutico sia quando il problema è connesso alla dimensione relazionale di coppia, sia quando il disagio è individuale, legato a problematiche di tipo ansioso, a difficoltà  nel rapporto con la propria dimensione corporea ed emotiva, o a stereotipi e pregiudizi sulla sessualità  e sull’intimità  con l’altro. In alcuni casi, infatti, può essere indicata una terapia di coppia.

I principali motivi di insorgenza di dolore dovuto a fattori psicologici possono essere i seguenti:

  • Stati d’animo quali la paura, il senso di colpa, la vergogna e l’imbarazzo, emozioni che non permettono alla donna di potersi rilassare e, pertanto, di eccitarsi così da evitare il dolore
  • Stress e la stanchezza possono influenzare il desiderio di avere rapporti sessuali
  • Partner con problemi sessuali: un esempio è quando l’uomo sta assumendo farmaci per la disfunzione erettile  ritardando così l’orgasmo che, alla lunga, genera rapporti dolorosi
  • Tabù, convinzioni erronee e inibizioni educative
  • Pregresse violenze o molestie sessuali e relativi stimoli negativi associati alla sessualità e, in particolare, alla penetrazione
  • Paura della gravidanza e del parto
  • Problemi relazionali:  diminuzione della libido, marcata insoddisfazione sessuale, difficoltà comunicative, aggressività ecc

L’esperienza clinica invita a soffermarci sul ruolo del partner all’interno della coppia che presenta problemi di vaginismo. I lunghi anni che in genere trascorrono dall’insorgenza del sintomo alla richiesta di una consulenza specifica, fanno riflettere su una sorta di complicità che si instaura nella relazione di coppia. Diversi studi hanno infatti riscontrato delle caratteristiche psicologiche nel partner della donna che presenta questo disturbo. Il partner della donna risulta essere in genere poco interessato/a alla sessualità , inoffensivo/a, nel senso che non mette in discussione il sintomo della compagna attraverso delle richieste pressanti, e spesso portatore egli stesso di una difficoltà sessuale che viene occultato dal vaginismo della donna.

 


 

Guarda la mia video intervista nel programma Tv “Una Mela al Giorno” in onda sul canale 264 Cusano Italia Tv condotto da Roberta Sias.

In questa puntata parliamo di “Dolore durante il rapporto”!


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    Dr.ssa Sara Negrosini

    Psicologa - Psicosessuologa - Psicoterapeuta Umanistica Bioenergetica VicePresidente e Tesoriere Associazione MinD – Mettersi in Discussione. Coordinatrice e Docente Master di II livello presso Università telematica Niccolò Cusano in “Psicologia del Comportamento Alimentare” e “Psicosessuologia”.